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domenica 27 aprile 2014

grass layers





A metà fra architettura di giardini e scultura, quest'opera verde costituisce un nuovo spazio ricreativo-culturale aperto a gli abitanti del luogo e non solo.
Il progetto consiste nella riqualificazione di un sito storico della cittadina di Culemborg risalente al 1794 che fungeva da forte militare usato per bloccare l'avanzata nemica utilizzando i sistemi di chiuse ed inondazioni artificiali tipici dei territori olandesi.




Il lavoro congiunto di due studi di progettazione, RAAAF ed Atelier de Lyon, ha portato al risultato finale che possiamo ammirare dalla fine del 2011.





"Fort Werk aan 't Spoel" diventa così un luogo di interesse pubblico dove è possibile assistere a mostre, concerti ed eventi culturali di vario genere. 

L'isola verde circondata da un anello d'acqua permette di passare una tranquilla giornata fuori porta (Utrecht dista circa 25 km) a contatto con la natura in un piacevole contesto culturalmente attivo.





giovedì 2 gennaio 2014

Un anno dopo ...



        Quanto veloce passa un anno ?
   Non misurato in giorni, ore, minuti o secondi; ma in sentimenti, emozioni e sensazioni ?

Perché dovete sapere che dal primo post di questo blog sono passati ben 365 giorni ! 
Oggi infatti è il primo compleanno di ARCHIARTblog !!

Di acqua ne è passata sotto i ponti e come l'acqua anche le emozioni e le esperienze si sono succedute nel tempo. Questo era il mio buon proposito per il 2013 ed anche se negli ultimi tempi non sono stato molto presente, sento che non è tempo di abbandonare questo progetto, ma anzi, di fortificarlo ed espanderlo.

Un grazie e un buon augurio a chi mi segue, mi ha seguito o mi seguirà !!

Che possiate passare un bel 2014, pieno di belle esperienze e                                                                                                                                                     di sensazioni indimenticabili !!

Matteo Fontana     

    

 foto pubblicata su Facebook da I Like Architecture

martedì 22 ottobre 2013

old tools, new life






Se si chiamano tools, che in inglese significa strumenti, un motivo ci sarà.

Questi due componenti d'arredo, che fungono sia da sgabello sia da tavolino sono stati progettati all'interno di un workshop dell'azienda Sampietro che si occupa della lavorazione artistica del metalli.

Federico Angi, il designer, si è ispirato agli attrezzi da lavoro agricoli, riutilizzando il tipo di giuntura che unisce il manico alla parte in metallo per unire la seduta/piano d'appoggio alle gambe. Il risultato è una fusione equilibrata ed armoniosa fra rustico e contemporaneo.


giovedì 26 settembre 2013

La chimica dell'architetto







Spesso ci esprimiamo tramite abbreviazioni, ora piu' di sempre con l'utilizzo della comunicazione istantanea, tramite smartphones ed  internet in generale.

Queste che vi propongo oggi pero' sono abbreviazioni un po' diverse. Vengono usate solitamente nel mondo della chimica per indicare gli elementi che compongono il nostro universo ma questo caso, indicano qualcos'altro ...







L'idea e' di Bob Borson, che oltre ad essere architetto è scrittore e proprietario di uno dei più famosi blog di architettura "ironica" in rete: Life of an Architect.

L'idea è quella di modificare i simboli chimici cambiando, oltre al nome dell'elemento, anche tutti i dati che vengono solitamente indicati affianco ad esso.

Il risultato è incredibilmente divertente ed innovativo.

Ecco qualche esempio:










Tutte queste magliette possono essere acquistate a questo link, avendo inoltre la possibilità di modificare il colore di base della t-shirt se non fosse di nostro gradimento.





Se volete tenervi sempre aggiornati sulle le novità proposte da Bob ecco qualche utile contatto:


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venerdì 21 giugno 2013

Venezia skatepark






A Venezia si sa, non si può andare in auto, in moto o in bicicletta. Ma in skateboard

A pensarci bene non capita tutti i giorni di vedere uno skater per le calli della città lagunare. Questo divertente spot pubblicitario della Lakai, marchio di abbigliamento e calzature da skate appunto, sembra però suggerire un nuovo modo di spostarsi a Venezia, anche con il rischio però di ... cadere in acqua !!

domenica 16 giugno 2013

una casa dentro una casa




Bere qualcosa chiaccherando con gli amici o magari ascoltare un mini-concerto seduti in un bel giardinetto estivo anche se è novembre ?

Qui è possibile !!




Si chiama Dome of Visions ed è fondamentalmente un esperimento costruttivo, volto a stimolare la ricerca e il recupero creativo dell'architettura urbana. Una cupola geodetica alta 10 metri e mezzo e con un diametro di ben 21 metri, è il fulcro di dibattiti e attività di studio e riflessione sul rapportarsi dell'architettura con l'uomo e di conseguenza con la natura.




L'ispirazione non può venire se non dall'architetto futurista statunitense Richard Buckminster Fuller, grande progettista che seppe innovare l'architettura degli anni '50 grazie alle sue cupole geodetiche.


Una cupola geodetica è una struttura emisferica composta da una rete di travi giacenti su cerchi massimi (geodetiche). Le geodetiche si intersecano formando elementi triangolari che giacciono approssimativamente sulla superficie di una sfera; i triangoli sono tutti molto simili tra loro ed essendo rigidi garantiscono la robustezza locale, mentre le geodetiche formate dai loro lati distribuiscono gli sforzi locali sull'intera struttura. La cupola geodetica è l'unica struttura costruita dall'uomo che diventa proporzionalmente più resistente all'aumentare delle dimensioni. " [fonte: Wikipedia.org]


La costruzione inoltre ha una caratteristica unica da non sottovalutare: è trasferibile in qualsiasi momento e in poco tempo. Per costruirla, come per smontarla, sono necessari appena 14 giorni, dopo i quali si avrà un edificio interno che può diventare un'abitazione a tutti gli effetti, ed una struttura esterna iper-resistente che protegge la casa ed il giardinetto, garantendo massima comodità e flessibilità d'uso.




Tutto questo grazie alle ben 256 lastre in policarbonato trasparente che fungono da finestre, tappando, per così dire, i fori fra le travi che compongono la struttura portante della cupola.




Chi ha creato questa meraviglia?? Due sono i nomi: Kristoffer Tejlgaard e Benny Jepsen, già autori di altri importanti progetti tutti made in Denmark.




Se vi ho incuriositi e volete scoprire qualcosa di più e magari partecipare a qualche evento 
...



mercoledì 8 maggio 2013

geodesic tent


geodesic tent



Per gli appassionati di campeggio sarà una novità non da poco. Questo nuovo genere di tenda prodotta da Heimplanet combina infatti la resistenza delle cupole geodetiche con la super leggerezza dei materiali per escursionisti più tecnologici.





Composte da pochi e semplici elementi, queste tende garantiscono un montaggio rapidissimo grazie alla struttura non più rigida ma gonfiabile, che oltre a ridurre l'ingombro ne riduce anche il peso. Divise in più camere d'aria in modo da controllare un'eventuale rottura, le strutture portanti di queste tende sono fissate al terreno tramite delle specie di picchetti incorporati alla struttura eliminando così i fastidiosi tiranti ma avendo una stabilità aerodinamica notevole.





L'azienda ha prodotto tre varianti ispirate alle forme presenti in natura:





THE WEDGE - fabbricata per ospitare 2 persone, è pensata per ridurre al minimo l'ingombro da chiusa ma avere al contempo una forte stabilità, quando montata, a forti correnti d'aria.















THE CAVE - La prima arrivata in casa Heimplanet, questa versione offre la miglior struttura a livello di resistenza fino a ben 120 km/h. Non servono istruzioni ed è pronta ad accogliervi in un minuto.
















MAVERICKS - Pensata per gli ambienti più estremi come base sicura per campi base alpinistici, offre la bellezza di 2 metri di altezza e ben 13 mq di spazio. Già preassemblata, può essere montata da una sola persona e resistere a venti estremi che arrivano anche ai 180 km/h.












Promotrice e partnership di svariati eventi e spedizioni, ha collaborato anche con la Red Bull e ha preso parte ad una produzione su un documentaro sul surf, il tutto legato inesorabilmente alla forza degli elementi e soprattutto dei venti. 





Se vi ha incuriosito questa nuova "tecnologia da campeggiatori" potete approfondire l'argomento nel sito della ditta: